Qualità dell’aria e DVR: focus sulle soluzioni decentralizzate al 52° Convegno Aicarr
Un contributo presentato al Convegno internazionale Aicarr cita la ventilazione decentralizzata tra le tecnologie interessanti in tema di salubrità dell’aria
La pandemia da Covid-19 ha elevato la consapevolezza sul ruolo essenziale svolto dagli impianti HVAC (acronimo che definisce il settore delle apparecchiature per il Riscaldamento, Ventilazione, Condizionamento dell’aria) nel migliorare la salute e la qualità di vita delle persone, indirizzando buona parte dell’impegno del settore verso il ruolo chiave giocato dalla ventilazione nel ridurre i rischi di infezione da virus.
Il tema della salute indoor è e sarà sempre più interconnesso con quelli già consolidati del risparmio energetico, dell’impatto ambientale della climatizzazione e del comfort.
Impianti HVAC e salubrità: un nuovo paradigma
Il 52° Convegno internazionale AiCARR, svoltosi lo scorso 3 e 4 settembre, ha sancito la presa d’atto di questo cambio di prospettiva ospitando un ricco programma di contributi tecnico-scientifici che hanno indagato ed illustrato approcci progettuali e soluzioni tecnologiche innovative, considerando sia gli impatti su comfort e salute delle persone sia quelli ambientali ed economici delle nuove tecnologie.
Il nuovo paradigma di un ambiente abitato più salutare va di pari passo con la transizione verso nuove tecnologie rispettose dell’ambiente, in conformità con l’Agenda Europea 2030, che vede nel “Green Deal Europeo” la grande opportunità per il nostro continente di prendere con decisione la strada che ci porterà ad essere il più possibile “carbon neutral” nel 2050.
Un focus su ventilazione e analisi dei rischi nei luoghi di lavoro
La tecnologia di ventilazione decentralizzata è stata citata tra le soluzioni più interessanti in tema di salubrità dell’aria, all’interno della relazione dal titolo “Analisi degli obblighi per la valutazione dei rischi per la salute correlati all’igiene degli impianti di climatizzazione nei luoghi di lavoro confinati, ai fini del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) con particolare riferimento al rischio microclima”.
L’analisi realizzata da Studio Gandini – società di consulenza specializzata nel settore HVAC con oltre 30 anni di attività nel campo dei prodotti e sistemi per la climatizzazione estiva ed invernale degli edifici – ha investigato il tema delle valutazioni di rischio connesse alla qualità dell’aria nei luoghi di lavoro.
Troppo spesso all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), previsto per legge per tutte le aziende con almeno un lavoratore, non vengono sufficientemente presi in considerazione i rischi collegati agli impianti di climatizzazione e ventilazione, per quanto riguarda i lavoratori.
Pulizia e sanificazione dei condotti nei sistemi centralizzati
Numerosi contributi hanno evidenziato che la contaminazione microbiologica e chimica dell’aria negli ambienti confinati può essere imputabile a scarse condizioni igieniche, al sovraffollamento dei locali e/o a situazioni dove non è possibile garantire idonea pulizia e manutenzione degli impianti aeraulici.
Il problema molto spesso si pone in maniera non facilmente risolvibile negli impianti tradizionali che prevedono estese canalizzazioni dell’aria (tipiche dei sistemi di ventilazione centralizzati) dove l’adeguata pulizia e sanificazione dei condotti, prevista per legge, non è sempre possibile. Il motivo, nei casi più sfortunati, può risiedere anche in una errata programmazione o concezione iniziale del sistema di ventilazione.
Impianto decentralizzato, manutenzione semplificata
Configurazioni impiantistiche basate su sistemi di VMC decentralizzata “stanza su stanza”, che richiedono canalizzazioni d’aria molto limitate sia in termini di estensione che di superfici interne a contatto con l’aria (inferiori anche al 90% rispetto ai canalizzati), semplificano e rendono più facilmente eseguibile le operazioni di sanificazione dei canali.
Un approccio decentralizzato alla climatizzazione e al ricambio aria si rivela quanto mai attuale e merita di essere valutato con interesse anche da chi si occupa di sicurezza sul lavoro, come gli RSPP, per coniugare gli obiettivi di efficienza energetica, prevenzione e minimizzazione dei rischi per gli occupanti.
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