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Inquinamento da polveri sottili e salute

Un inquinamento atmosferico sempre più pesante e diffuso ha reso la presenza di polveri sottili nell’aria uno dei problemi ambientali più attuali, e l’Italia registra purtroppo un drammatico record negativo. Le polveri sottili o particolato atmosferico (PM10 e PM2.5) sono un pulviscolo molto fine che può comprendere sostanze nocive per la salute quali metalli pesanti, solfati e nitrati. Queste polveri sono talmente leggere che possono restare sospese in aria ed essere respirate. Sono anche in grado di assorbire gas inquinanti e vapori tossici che arrivano ai polmoni. Un sistema di ventilazione forzata come Helty Flow è in grado di bloccare le polveri sottili prima che entrino negli ambienti di casa.

Inquinamento atmosferico da polveri sottili, effetti sulla salute

Cosa sono le polveri sottili o particolato atmosferico

Cosa sono le polveri sottili e da dove arrivano?Quali sono i pericoli per la salute e come difendersi?

Le polveri sottili o particolato atmosferico sono pulviscolo molto fine, talmente leggero da rimanere facilmente sospeso in aria e quindi respirato. Viene suddiviso in due categorie, a seconda delle dimensioni medie delle particelle:

  • Particolato grossolano: è costituita da particelle, polveri, pollini e spore con diametro superiore a 10 µm (micron), le cosiddette PM10. Un micron è pari a un milionesimo di metro, o un millesimo di millimetro.
  • Particolato fine o sottile: sono quelle polveri di dimensioni attorno ai 2,5 micron, ovvero le PM2,5.
  • Particolato ultrafine o polvere respirabile: sono le polveri di dimensioni tra gli 1 e gli 0,1 micron. Al di sotto di queste misure di parla di nanopolveri.

Fonti e composizione del particolato

Le fonti da dove derivano le polveri sottili sono di origine naturale o antropica, ad esempio fuliggine, processi di combustione come i motori a scoppio delle auto, combustione del legno, industrie, attività agricole e zootecniche. La composizione risulta molto varia, dipendendo dalla fonte che ha prodotto le polveri e comprendendo metalli pesanti, solfati, nitrati, ammonio, carbonio organico, idrocarburi aromatici policiclici, diossine e furani.

Inquinamento atmosferico e blocco del traffico

Una delle maggiori fonti di polveri sottili di origine antropica, ovvero dell’uomo, sono i motori a scoppio delle automobili. Per questo, soprattutto d’inverno quando le precipitazioni sono scarse e le temperature basse favoriscono il ristagno dell’aria a livello del suolo, si verificano accumuli eccessivi di polveri sottili che possono durare anche diversi giorni. Limitare fortemente il traffico con il sistema delle targhe alterne o un blocco totale, è una soluzione immediata che può ridurre l’immissione di particolato in atmosfera e quindi contribuisce a ridurre il livello di polveri sottili che respiriamo.

Polveri sottili e inquinamento atmosferico

Riscaldamento residenziale e inquinamento

La realtà è che altre grandi responsabili dell’emergenza polveri sottili nelle città italiane, specie nella stagione fredda, sono caldaie a gasoliocaminetti e stufe a pellet. I processi di combustione del riscaldamento residenziale contribuiscono almeno per il 50% alla dispersione di minuscole particelle in aria attraverso fumi, fuliggini ed aerosol.

Altra rilevante fonte di immissione in atmosfera di particolati grossolani e fini sono le centrali di energia a carbone, soprattutto quelle che utilizzano materia di bassa qualità o hanno impianti datati e inadeguati sotto il profilo del trattamento dei fumi.

Allevamenti intensivi

Anche gli allevamenti zootecnici di tipo intensivo, presenti in modo diffuso in alcune zone rurali del Nord Italia, hanno un grosso peso nel liberare in atmosfera ammoniaca che si cristallizza e dà origine a polveri sottili secondarie (nitrato e solfato d’ammonio).

Si stima che questa sia per peso specifico la seconda causa di formazione di PM10, subito dopo la combustione per riscaldamento che risulta essere la principale fonte di emissione di particolato.

Pericoli delle polveri sottili per la salute

Il particolato aerodisperso è in grado di assorbire gas e vapori tossici. In questo modo aumentano le concentrazioni dei gas inquinanti che raggiungono le zone più profonde del polmone, trasportati dalle particelle PM10 e PM2.5. Numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra esposizione acuta a particolato aerodisperso e sintomi respiratori, alterazioni della funzionalità respiratoria, ricoveri in ospedale e mortalità per malattie respiratorie. Inoltre, l’esposizione prolungata nel tempo al particolato, già a partire da basse dosi, è associata all’incremento di mortalità per malattie respiratorie, di patologie quali bronchiti croniche, asma, riduzione della funzionalità respiratoria e di rischio di tumore delle vie respiratorie.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato di mantenere la concentrazione di tale inquinante al livello il più basso possibile, non esistendo un livello soglia al disotto del quale non sono dimostrabili effetti sulla salute.
La categoria più vulnerabile ai rischi sanitari causati dalla polveri sottili  sono i neonati e i bambini: i loro organismi e i loro sistemi immunitari ancora in fase di sviluppo li espone a rischi maggiori.

Polveri sottili: l’Italia peggiore in Europa

L’Italia registra un drammatico record negativo per quanto riguarda il particolato fine respirabile: secondo dati resi pubblici nel novembre 2019 da una ricerca internazionale pubblicata su The Lancet, il Belpaese risulta primo in Europa, e undicesimo nel mondo, per vittime premature da esposizione alle polveri sottili Pm2.5

In questa infografica sono riepilogati i dati inquietanti sull’emergenza polveri sottili

Emergenza polveri sottili in Italia

Nel report 2019 (dati riferiti al 2017) l’EEA – Agenzia Europea per l’Ambiente stima per l’Italia, per esposizione a PM2,5, circa 60.000 morti premature. Da tenere presente che monitoraggio dell’aria effettuato dalle agenzie per la protezione ambientale nazionali è finalizzate alla gestione dei territori (con limiti spesso superiori al 50% rispetto a quelli definiti dall’OMS) e quindi non all’impatto dell’inquinamento sulla salute. Inoltre bisogna considerare che la popolazione trascorre la maggior parte del tempo in ambienti indoor, per i quali non sono è previsto un monitoraggio sistematico tranne casi particolari.

Polveri sottili come vettore di trasporto per virus

Secondo alcuni esponenti della comunità scientifica alte concentrazioni di polveri sottili potrebbero avere un impatto diretto nell’accelerare la diffusione di epidemie virali. 

Studi internazionali hanno evidenziato che il particolato fine disperso in aria può fungere da carrier, cioè da trasporatore del virus, agevolando la diffusione e la proliferazione di agenti virali. Può contestualmente fungere da substrato per la sopravvivenza stessa del virus in certe condizioni di temperatura e umidità.

In Italia è in corso uno studio da parte di SIMA – Società Italiana di Medicina Ambientale con Università di Bologna e Università di Bari per indagare la possibile correlazione tra l’alto tasso d’inquinamento atmosferico e i maggiori tassi di infezione virale da Coronavirus registrati nelle regioni della Pianura Padana.

Come ridurre l’esposizione alle polveri sottili?

Si possono prendere facili misure preventive per ridurre l’esposizione a questi inquinanti. Il Ministero della Sanità suggerisce una serie di comportamenti virtuosi facili da seguire:

  • Munire tutte le fonti di riscaldamento di areazione verso l’esterno.
  • Mantenere aperte le porte delle altre stanze quando si utilizzano radiatori portatili privi di scarico.
  • Scegliere stufe a legna di dimensioni adeguate, che soddisfino i requisiti per le emissioni standard; accertare che tutti gli sportelli sulle stufe a legna siano a tenuta stagna.
  • Mantenere i dispositivi di riscaldamento regolarmente controllati, far riparare immediatamente ogni fessura.
  • Mantenere gli ambienti ben ventilati.
  • Usare l’estrattore d’aria con scarico all’esterno quando si cucina.
  • Effettuare regolare controllo e pulizia da parte di personale esperto dei sistemi di riscaldamento (caldaie, canne fumarie, camini, stufe).
  • Non fumare negli ambienti chiusi.
  • Difendersi dalle polveri sottili con la VMC

Un sistema di ventilazione forzata con filtrazione delle polveri come Helty Flow è in grado di arrestare le polveri sottili prima che vengano immesse negli ambienti indoor, dove possono essere respirate. Il filtro F7 di serie è in grado di arrestare le particelle di dimensioni pari a 0,4 micron, sei volte più sottili delle PM2,5.

Il ricambio costante ed automatico dell’aria indoor mediante sistema VMC permette inoltre un lavaggio continuo dell’aria mediante la diluizione di agenti contaminanti che altrimenti tenderebbero ad accumularsi e verrebbero inalati.

Con l’utilizzo della ventilazione meccanica controllata, gli inquinanti che vengono prodotti all’interno della casa sono subito evacuati, mentre le polveri e i pollini sospesi nell’aria esterna vengono arrestati dal filtro prima di entrare in casa

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